Robert Pattinson sa qualcosa sul prezzo da pagare per la fama, quindi vale la pena ascoltare quanto dice circa la preoccupazione per i bambini-star che gli capita di incontrare ad Hollywood. "Quando vedo questi ragazzi, penso che se non andranno in terapia finiranno per diventare serial killer o si uccideranno. Voglio dire, è una cosa terrificante. "
VF Hollywood: David Michôd ha parlato molto dei retroscena di The Rover, il quale è ambientato "10 anni dopo il crollo." Quanto ti ha detto del tuo personaggio?
Robert Pattinson: Beh, non molto. Proprio per questo ho continuato a mettere in discussione questo aspetto "Che cos'è questo crollo economico? Voglio conoscerne i dettagli "Poi mi sono reso conto che in realtà non fa alcuna differenza per quanto concerne il mio personaggio.
Il personaggio di Guy Pearce si riferisce al tuo personaggio come ad un "idiota". Stavi recitando un ruolo di una persona con una vera e propria disabilità, o semplicemente di qualcuno che non è stato ben educato?
Penso ci ritroviamo nel caso di una persona che ha qualcosa di sbagliato in sé, o forse no. Ma così è stato detto per così tante volte che l’ho,come dire,accettato.
Lui mi ricorda un po' Jesse Pinkman in Breaking Bad.
Sì, penso che ci sia un aspetto simile. Ma persino quando pensa di dimostrare a se stesso il suo valore in una situazione tetra, lui che non ha mai tentato di farlo, si spezza.
E che ci dici dei tuoi denti marroni? Era un procedura che ripetevate ogni giorno?
Sì, voglio dire,almeno inizialmente. Non avevano fluoruro nell'acqua così i denti di tutti erano un po’ disordine, ma poi ho finito con l’essere il solo con i denti davvero incasinati. Addirittura peggio di un ragazzo che non lavava mai i denti. Penso fosse una persona molto differente, e ho saputo che alcuni di loro a scuola da ragazzi avevano i denti marroni, una cosa davvero strana.
Pensi che la fine(del mondo) sia vicina se non cambiamo i nostri modi di vivere?
Uhm, non proprio. Probabilmente perché sono solo piuttosto ignorante e ho una bella vita. Penso che tutto sia abbastanza ciclico. Ci sono sicuramente alcune cose incredibilmente preoccupanti, e per il bene di cosa poi? Per poter giocare ai videogiochi tutto il giorno? Mi sembra piuttosto ridicolo.
Potremmo avere una giusta punizione ad un certo punto. Soprattutto se ci comportiamo come fanno le persone in Maps to the Stars.
Penso che finiranno per sbranarsi a vicenda. E non penso che a qualcuno interesserà. Sono troppo egocentrici.
Così, quando David Cronenberg ti ha chiamato e ti ha detto: "Facciamo un altro film insieme," ti sei emozionato?
Sì,non avevo ancora letto il copione ma mi sono detto “Sì”. Ed è un altro personaggio per il quale non ho ottenuto alcuna informazione. Gli ho detto "Che tipo di persona pensi che sia?" e lui mi ha risposto "Non lo so, tu cosa ne pensi?" Poi l’abbiamo girato in due giorni, ed io ero del tipo “Grande”. Non ci siamo parlati prima tra di noi,ci presentavamo una volta in scena. E’ ridicolo.
Così ti ha lasciato solo leggere il copione e cercare da solo il personaggio?
In Cosmopolis, sapeva esattamente quello che voleva. Con Maps, gli è piaciuto quello che stavo facendo fin dal primo ciak.
Non eri preoccupato per un possibile contraccolpo all’interno della comunità dato dal fatto che stavi in un certo senso prendendo in giro la gente di Hollywood?
Non credo che stessimo facendo dell’ironia su questo aspetto. Anche se mi diverte che l’unica recensione negativa ottenuta provenga The Hollywood Reporter.
Hai toccato un nervo scoperto.
Sinceramente la nostra intenzione non era quella di prendere per il culo Hollywood. Il film è molto specifico (racconti di quei dati personaggi). E penso che Benjie sia probabilmente il personaggio più autentico. Ho incontrato un sacco di ragazzi come lui. La scena di lui con le bambine che si lamentano in continuazione, ne vedo un sacco. Quando vedo questi ragazzi, penso che se non andranno in terapia finiranno per diventare serial killer o si uccideranno. Voglio dire, è una cosa terrificante.
Hai ottenuto un certo livello di fama molto presto. Come ha affrontato la stranezza di essere così ricco e famoso in giovane età?
Ho recitato in Harry Potter quando avevo 17 anni, ma dopo niente è accaduto. Voglio dire, ho guadagnato un sacco di soldi rispetto a chiunque abbia la mia età, è stato incredibile. Ma voglio dire, poi ho fatto piccolli progetti televisivi. Ho avuto il mio primo appartamento tra i 18 e 21 anni, e fondamentalmente non sono stato protagonista di Twilight fino ai 21 anni. E’ diverso perché sei giovane ma hai avuto una vita prima. A 10 anni la storia è completamente differente.
Hai incontrato Justin Bieber al party di Vanity Fair l'altra sera?
Non l'ho fatto, in realtà. L'ho incontrato prima, nel suo party sul bus . [Ride.] L'ho incontrato un paio di volte. E' tutto a posto. [Ride.]
Se dovessi dirigere una satira di Hollywood, che argomento ti piacerebbe trattare?
Non lo so. La gente fa un sacco di storie circa l’invecchiamento delle donne, ma hai mai letto il libro dal titolo Money di Martin Amis? Il vecchio attore, Lorne Valle dei Single, è stato un grande personaggio, non riusciva ad accettare l’idea di invecchiare pur avendo 78 anni. E' divertente, perché questa è una caratteristica per lo più femminile. E' così divertente pensare che tutta la tua vita possa essere incentrata sull’essere un uomo macho, ma solo nei film.
Abbiamo visto che canti in The Rover e abbiamo sentito che stai lavorando su un album. Quindi possiamo aspettarci di sentire presto le tue canzoni?
Non so davvero da dove sia venuta fuori una cosa simile. Ogni tanto viene fuori una cosa di questo tipo. Sto cercando di lavoraci su,ma non lo so. Sono troppo sensibile alle critiche. Ho già abbastanza critiche su un solo fronte…
Robert Pattinson knows a thing or two about the price of fame, so it’s worth listening when he says he worries about the child stars he meets in Hollywood. “When you see these kids, there is only one way: you either get in therapy now or become a serial killer, or kill yourself. I mean, you can see it really early on—it’s terrifying.”
There is just such a kid at the center of Maps to the Stars, one of two Pattinson films debuting at this year’s Cannes Film Festival. Evan Bird, whom you may recognize from The Killing, plays Benjie, a vicious and entitled 13-year-old TV star, and Pattinson plays a chauffeur looking for a break in show business. Directed by David Cronenberg, who previously collaborated with Pattinson on 2012’s Cosmopolis, the film is a savage satire of Hollywood that also starsJulianne Moore as a hysterical over-the-hill actress, John Cusack as a diabolical life coach, and Mia Wasikowska as a warped avenging angel of sorts.
Pattinson has a meatier role in David Michôd’s post-apocalyptic road movie,The Rover, portraying a not-very-bright hoodlum who falls under the spell ofGuy Pearce. As the two make their way across the Australian Outback, Pattinson’s character grows more confident—and more deadly—by the minute.
VF.com spoke to Pattinson at Cannes, where his ex-costar and -girlfriend Kristen Stewart also has a film debuting, and quizzed him about how he prepped for the roles, what he finds most ridiculous about Hollywood, and how he handled sudden superstardom at the tender age of 21.
VF Hollywood: David Michôd has talked a lot about the back story for The Rover, which is set “10 years after the collapse.” How much did he tell you about your character?
Robert Pattinson: Well, not a lot. I kept questioning that aspect of it. “What is this economic collapse? I want to know the details about it.” Then I realized it didn’t really make any difference to my character.
Guy Pearce’s character refers to your character as a “half-wit.” Were you playing him as someone with a real disability, or just someone who hasn’t been that well educated?
I was thinking he’s almost like someone who’s been told there is something wrong with him and there actually isn’t—but he has been told there is so many times that he has just sort of accepted it.
Yeah, I think there is a similar trajectory. But even if he does prove himself in a dark situation, he really really never wanted to do that in the first place—and it sort of breaks him.
What about those brown stains on your teeth? Was that a process every day?
Yeah, I mean, initially it was [supposed to be that] they didn’t have fluoride in the water so everyone’s teeth were messed up, but then I end up being the only one with really messed-up teeth. I put it down to, he was just one of those kids who didn’t brush his teeth. I think it’s quite a distinct person, and I knew a few of them in school—kids who had brown teeth at 11 and were always, like, really weird.
Are you an end-of-the-world guy? Do you think the end is near unless we change our ways?
Um, not really. Probably because I’m just quite ignorant and I have a nice life. I think everything is quite cyclical. There are definitely some incredibly worrying things—and for the sake of what? So you can play video games all day? It’s kind of ridiculous.
It does seem like there might be a comeuppance at some point. Especially if we behave like the people in Maps to the Stars.
I think they will just eat each other. I don’t think they will affect anyone else. They’re too self-absorbed.
So when David Cronenberg called and said, “Let’s do another movie together,” were you excited?
Yeah, I hadn’t even read the script and I was like, “Yep.” That was another character who didn’t have any kind of back story or anything. I said, “What kind of guy do you think he is?” And he said, “I don’t know, what do you think?” And we are shooting in two days and I’m like, Great. It’s exactly what happened onCosmopolis. We don’t talk about it at all and then turn up and every single scene I did was one take. It’s ridiculous.
So he just lets you read the script and find the character yourself?
With Cosmopolis, he knew exactly what he wanted. With Maps, he just liked what I was doing on the first take.
Were you guys worried at all that there may be some backlash in the community if you’re making fun of Hollywood people?
I don’t think we were really making fun of it. Though I like how basically the only bad review we got was from The Hollywood Reporter.
You struck a nerve.
I don’t really think it’s taking the piss out of Hollywood. It’s very specific [to these characters]. I think Benjie is probably the truest character. I’ve met a lot of kids like him. The scene with him and the little girls bitching about everybody—you just see that a lot. When you see these kids, there is only one way: you either get in therapy now or become a serial killer, or kill yourself. I mean, you can see it really early on—it’s terrifying.
You got famous pretty early on. How did you cope with that weirdness of being so wealthy and famous at such a young age?
I did Harry Potter when I was like 17, and nothing really happened after that. I mean, I made loads of money compared to anyone my age—it was incredible. But I mean, then I just did little TV things afterwards. But I got to live from 18 to 21, you get your own apartment and basically I didn’t star in Twilight until 21. It’s different because you’re still young, but you’ve had a life beforehand. Where as if you are 10, it’s a totally different thing.
Did you meet Justin Bieber at the Vanity Fair party the other night?
I didn’t, actually. I’ve met him before, though, on his party bus. [Laughs.] I’ve met him a couple of times. He’s all right. [Laughs.]
If you were going to direct a satire of Hollywood, which part would you single out?
I don’t know. People do a lot about aging women, but have you ever read this book called Money by Martin Amis? I thought the old actor, Lorne Guyland, was such a great character, where you can’t let go of being an alpha-male movie man but you’re like 78 years old. It’s funny, because it’s such a feminine trait. It’s so funny how your entire life is being a macho man, but only in movies.
You do a little singing in The Rover, and I hear you’re working on an album. Can we expect to hear some music soon?
I don’t know where that came from. Every few years, something comes out about that. I’m always trying to work on stuff, but I don’t know. I’m kind of like, way too sensitive to criticism; I’ve got enough criticism on one front.
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