CANNES-Francia Nella scena d’apertura di “ Clouds of Sils Maria”, presentato al 67 ° Festival di Cannes lo scorso Venerdì, il personaggio di Kristen Stewart, Val, è chiaramente agitata. Mentre il treno si snoda in modo tortuoso attraverso il percorso di montagna delle Alpi svizzere, Val gioca con il telefonino, maledicendo la cattiva connessione, e cercando di affrontare il fuoco di fila degli indesiderati media,i registi tediosi e la drammatica notizia che cambierà radicalmente ogni suo programma.
Nel film, la Stewart interpreta il ruolo,in basso profilo,dell’occhialuta assistente personale dell'affascinante Maria Enders, una famosa attrice quarantenne, brillantemente interpretata da Juliette Binoche. Il compito di Val è quello di organizzare tutto nei minimi dettagli, in modo tale che Maria sia puntuale per le sue prove d’abito Chanel, e in modo da occuparsi dell’attrice seguendo ogni aspetto dello script.
divertente poter dire qualcosa", dice la Stewart. "Ovviamente, ho molta più esperienza con i media, e questo rende tutto più divertente.”
"Non ho un assistente personale attualmente", dice l'attrice, "ma ne ho avuto uno in passato, quindi sicuramente ne comprendo l
Molto apprezzata, dalla critica a Cannes per la sua delicata interpretazione Kristen Stewart si dice contenta di aver avuto la possibilità di esplorare l'altro lato della fama, con tutta l'ambivalenza e il fascino della cultura della celebrità che la parte richiede.
" Il film non ha come ragione principale quella di voler dichiarare a gran voce che i media sono superficiali, ma per quanto mi riguarda è stato moltoa dinamica. La differenza è che non ho mai avuto un tale rapporto di collaborazione. "
Parlando di ciò che la Stewart ha sperimentato "nella vita reale", ci racconta, ci sono stati momenti durante le riprese in cui l'attrice ha istruito la sua co-protagonista, Juliette Binoche, per rendere la sua performance più credibile. " "Quando dovevamo scendere dalla macchina per calcare il red carpet, Juliette ha aperto da sola la portiera e stava per scendere. Le ho detto, 'cosa stai facendo? Una star non lo farebbe mai! '"
A un certo punto nel film, il personaggio della Stewart, Val, difende, con toni abbastanza accesi, la giovane attrice Jo-Ann Ellis (Chloe Grace Moretz),che deve recitare accanto a Maria nel suo imminente nuovo ruolo a teatro. Contrariamente alla sconsiderata immagine che restituiscono i tabloid di Jo-Ann, Val dice a Maria che deve giudicare l'attrice così duramente.
i, siano orientati solo al prodotto, pensano di più al business ".
"I film americani sono imballati e consegnati", continua. "Pensano al posto tuo. Un po’ come i tab
"Lei non vuole essere inghiottita dalla macchina di Hollywood", dice Val. " Com’ è riuscita Kristen Stewart a schivare alcune delle corazze del culto della celebrità?
"Quando scelgo un ruolo", dice Stewart, mi piace rifletterci su, e non mi importa cosa pensa la gente di questo in seguito. Voglio davvero vivere l'esperienza. Penso che un sacco di attori,non quelli buonloid: sono così facilmente deteriorabili . Ma detto questo, amo i grandi film americani, rappresentano la mia formazione, sono cresciuta con loro e ho voglia di farne altri ". "Kristen è così potente e ha una presenza altrettanto forte", dice il regista francese Olivier Assayas. "Ho scritto una parte in questo film sperando che potesse essere lontanamente interessante per lei. Onestamente non pensavo che l'avrebbe fatto. Ho pensato che l’argomento potesse essere troppo delicato, ma a lei l’idea è piaciuta. "
trarmi."
"Voglio iniziare a dirigere", l'attrice aggiunge. "La strada è ancora lunga, ma ho intenzione di iniziare a guardarmi in giro e fare cortometraggi. Si impara dagli errori, ma questo è sicuramente un obiettivo sul quale voglio concen
CANNES- France — In the opening scene of “The Clouds of Sils Maria”, presented at the end of the 67th Cannes Festival last Friday, Kristen Stewart’s character, Val, is clearly stressed-out. As the train snakes up the winding mountain route of the Swiss Alps, Val is juggling with her multiple jangling cell phones, cursing the bad connection, and trying to deal with the barrage of undesirable media, pestering directors and dramatic news that will dramatically change her entire schedule.
In the film, Stewart plays the part of a low-key bespectacled personal assistant to the glamorous Maria Enders, a fortyish famous actress, brilliantly portrayed by Juliette Binoche. It’s Val’s job to arrange every infinitesimal detail, from making sure that Maria is on time for her Chanel gown fittings to endlessly walking the actress through the lines of her script.
Highly praised for her subtle performance by the Cannes critics, Kristen Stewart says she’s glad to have had a chance to explore the other side of fame, with all the ambivalence and fascination about celebrity culture that the part required.
“The reason this movie was made was not to make a statement about how superficial media can be, but it was a lot of fun for me to be the one to say it,” says Stewart. “Obviously, I’ve had more experience with the media, so it makes it funnier.”
“I don’t a have a personal assistant right now,” the actress says, “but I have had one in the past and I definitely understand the dynamic. The difference is that I never had such a co-dependent relationship.”
Going on what Stewart has experienced “in real life”, she says, there were moments during the shoot when the actress coached her co-star, Juliette Binoche, to make her performance more believable. “When we were getting out the car to walk up the red carpet, Juliette just like opened the door and started to get out. I said, ‘what are you doing? A star would never do that!’”
At one point in film, Stewart’s character, Val, hotly defends the hell-raising young starlet Jo-Ann Ellis (Chloe Grace Moretz), who is to play opposite Maria in her upcoming new role in the theater. Contrary to Jo-Ann’s reckless tabloid-baiting bimbo image on you tube, Val tells Maria that she shouldn’t judge the straight-out-of-rehab actress so harshly.
“She doesn’t want to be swallowed up the Hollywood machine,” Val says. How has Kristen Stewart managed to dodge some of the trappings of celebrity culture?
“When I take on a role,” says Stewart, I really like to think, and I do not care what people think about them afterwards. I really want the experience. I think a lot of actors—not good ones—are just product oriented, as is the business.”
“American movies are so packaged and delivered,” she continues. “They think for you. Like the stories in the tabloids—they’re so easily consumable. But that said, I love big American movies—they’re my foundation, what I grew up on—and I still want to do them.”
“Kristen is so powerful and has such a strong presence,” says French director Olivier Assayas. “I wrote a part in this film hoping it would be remotely interesting for her. I honestly didn’t think she would do it. I thought that the subject would be too touchy, but she liked the idea.”
Stewart says that she was thrilled to accept a role in Assayas’ film after such a long dry spell. “I didn’t make a movie for a really long time because I didn’t get offered anything that I liked. I didn’t work for two years.”
“I want to start directing,” the actress adds. “It’s still way down the line but I’m going to start dinking around and making shorts. You learn by making mistakes but that’s definitely what I want to focus on next.”
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