giovedì 3 ottobre 2013

EW: Intervista del cast di Hunger Games: La Ragazza Di Fuoco _ EW: Interview with The Hunger Games: Catching Fire Cast


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Traduzione (Via)
 È un giorno di dicembre in paradiso, e Jennifer Lawrence è immersa fino al collo in una palude. Cerca l’aria e fa versi di agonia. Katniss Everdeen, eroina riluttante di una nazione in rovina, è appena scappata ad una nube tossica che doveva ucciderla–il tutto di fronte ad una Panem totalmente rapita–nell’attesissimo Hunger Games: La Ragazza di Fuoco (rating PG-13, nei cinema il 27 Novembre 2013). Ben presto Jennifer Lawrence viene raggiunta nell’acqua fetida dalle costar Josh Hutcherson e dall’inglese Sam Claflin (Biancaneve e il Cacciatore), tutti e tre piangenti nell’acqua quando finalmente riescono a far uscire il veleno dalle vesciche sulla pelle dei loro personaggi. Quando il regista Francis Lawrence (nessuna parentela) chiama la fine della scena, la ventitreenne attrice, vincitrice di un Oscar, striscia fuori dal fango chiedendo se i suoi mugolii di dolore sembravano qualcosa di vagamente sessuale, come se stessero girando una bizzarra versione porno del best-seller di Suzanne Collins. L’intera troupe, raccolta accalcata nella giungla hawaiana, scoppia a ridere fragorosamente.
Vi aspettereste che l’atmosfera sul set di Hunger Games: La Ragazza di Fuoco sia più tesa. Hunger Games, tratto sul primo dei libri della serie di Suzanne Collins che parla di una ragazza adolescente che da sola minaccia la struttura fascista di una società distopica, ha guadagnato più di 400 milioni di dollari soltanto negli Stati Uniti, quando è uscito nella primavera del 2012. E nonostante questo, pochi mesi prima che iniziasse la produzione di Hunger Games: La Ragazza di Fuoco, il film era senza un regista e senza una sceneggiatura. Così sono entrati in scena il regista di Io Sono Leggenda Francis Lawrence e lo sceneggiatore Michael Arndt (Toy Story 3), che hanno trovato il modo cinematografico di raccontare la storia di una Katniss traumatizzata crudelmente gettata in un’altra edizione degli Hunger Games a fianco di un intero nuovo gruppo di Tributi All Star interpretati da attori del calibro di Sam Claflin, Jeffrey Wright, Amanda Plummer e Jena Malone.
Nella giungla fuori Waikiki, Josh Hutcherson, che interpreta il fedelissimo alleato di Katniss, Peeta, si avvicina alla co-star e al loro nuovo regista. Potreste pensare che si stiano consultando riguardo alla scena successiva–una cosa impressionate in cui sono rincorsi da scimmie urlatrici in CGI–ma in realtà stanno ridendo di un video a diffusione virale con un tizio che si lancia in una piscina che si scopre poi essere ghiacciata. Francis Lawrence ha una presenza calma ma allo stesso tempo imponente sul set e a metà della produzione del film Lionsgate ha annunciato che rimarrà a bordo per dirigere i due sequel successivi, Il Canto della Rivolta parte 1 e 2. E ormai il rapporto giocoso di Jennifer Lawrence con le sue costar è ben documentato. Perciò l’atmosfera sul set è rilassata e divertente. A un certo punto Josh Hutcherson si allontana dalla scena per salutare suo padre, sul set per una visita. Prende in giro la sua costar, dicendole che le verrà un piede d’atleta per aver immerso il piede nell’acqua fangosa. L’attrice, cresciuta con due fratelli maggiori, risponde prendendolo a pugni. Josh Hutcherson schiva i suoi colpi e le cattura il collo in una morsa.


C’è così tanta allegria nelle Hawaii che in qualche modo sembra allontanare il fatto che passeranno mesi prima che potremo vedere le scene di La Ragazza Di Fuocomontate sullo schermo. Il regista dice che due dei suoi obiettivi più grandi quando è entrato nel franchise erano aumentare gli effetti speciali e la maestosità artistica delle scene ambientate a Capitol City. E il film promette di essere un banchetto di spettacolarità–dalle onde di marea che lavano via un frammento dell’arena degli Hunger Games al piumaggio maestoso e bizzarro del guardaroba dell’accompagnatrice Effie Trinket (Elizabeth Banks). Ma il cuore di La Ragazza di Fuoco è uno sguardo commovente sulla devastazione lasciata dalla battaglia e la rovina che infligge alla gente e alla cultura.
In Agosto, EW ha intervistato Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Sam Claflin, Francis Lawrence e la produttrice Nina Jacobson a Santa Monica, per una conversazione a ruota libera al tavolo di un ristorante giapponese.
EW: Jennifer e Josh, avete avuto dei crolli nervosi quando il primo film ha avuto il successo che ha avuto?
Jennifer: Tutti i nostri crolli ci sono stati prima che il film uscisse. Ricordi il mio crollo da Avatar?
Josh: Qual era il tuo crollo di Avatar?
Jennifer: Ricordi? Eravamo nella tua stanza di albergo e ci siamo così arrabbiati perché Avatar non era vero–e non saremmo mai potuti andare [a Pandora]–e abbiamo iniziato ad urlare e io ero tutta rossa e mi è venuta un’eruzione cutanea?
EW: Okay, sì, questo conta come crollo nervoso. Francis, avevi idea di quello in cui ti stavi cacciando con questi due? Quando vi siete incontrati per la prima volta?
Francis: [Ride] Ho incontrato Jennifer per strada di fronte allo Shutters hotel. Ed era davvero in ritardo. Mi ha mandato un sacco di messaggi di scuse in cui diceva: “Oh, sono andata nel posto sbagliato. Scusami, scusami!”
Jennifer: Sai quando sei molto nervoso per qualcosa e va tutto male?
Francis: Eri nervosa?
Jennifer: Sì.
Francis: Per quale motivo?
Jennifer: Per colpa tua! [Ride]
Francis: Poi ho incontrato Josh in un ristorante giapponese e gran parte della nostra conversazione ha riguardato alcuni cambi narrativi per Peeta che volevamo mettere in atto.
EW: Ditemi di più.
Josh: Qualcuno oggi mi ha detto “cosa si prova a interpretare la donzella in difficoltà?” E io ho risposto “È grandioso.”
Francis: Beh, non hanno ancora visto il nuovo film. A quel pranzo abbiamo parlato di come far diventare Peeta un po’ più uomo. Non credo che la richiesta venisse da Josh. Non è una cosa che si chiede, ma credo che tu sia stato felice.
Josh: Odio avanzare richieste che potrebbero sembrare essere causate dalla vanità quando non è per niente così. Non mi frega un c***o se sono una donzella in difficoltà oppure no, voglio soltanto quello che è meglio per il personaggio e per la storia. E c’erano queste scene in cui Peeta sembra così debole. Ha bisogno di essere in grado di fare la sua parte in qualche modo.
Francis: Perciò abbiamo messo in atto qualche cambiamento–la storia non cambia in realtà, non cambia la relazione tra Peeta e Katniss–è soltanto che Peeta è un personaggio un po’ diverso.
Nina Jacobson: come, ad esempio, Peeta sa nuotare.
Francis: Giusto, perciò all’inizio dei giochi non lo vedremo fermo, senza idea di cosa fare, sul suo piedistallo.
Josh: Questo perché le opzioni erano o io che affogavo nell’acqua o io che battevo la manina come un gatto sull’acqua. E in ogni caso l’effetto sarebbe stato orribile.
EW: Guardando a Hunger Games, Jen e Josh, c’è qualcosa che avreste voluto rifare da capo?
Jennifer: Gli ibridi [i bestioni in CGI liberati al climax del film]
Josh: Oh, sì, quella era davvero brutta.
EW: Josh, e la scena in cui sei camuffato in modo da confonderti con il fango e il muschio?
Josh: [ride] Quella scena mette in mostra come non tutto possa passare da un libro a un film. Peeta che si camuffa nel libro non è divertente, ma quando vedi me con l’argilla sulla faccia, sdraiato lì mezzo morto, e mi giro verso la telecamera–fa ridere. È impossibile non ridere.
EW: La Ragazza di Fuoco riguarda quelle persone che sono state traumatizzate in qualche modo fondamentale dalla guerra più degli altri due libri. È stato difficile trovare il tono giusto per parlare di questo argomento in un film d’azione che dovrebbe anche essere soddisfacente per il pubblico?
Nina: In ogni scena chiedevamo a noi stessi “Cosa proverebbero queste persone se fossero tornate dagli Hunger Games?” Per davvero. Cosa succede quando torni da una di queste esperienze, non quando accade in un film in cui hai fatto fuori un sacco di nemici? Si sarebbero sentiti come soldati sopravvissuti alla guerra. Avrebbero avuto ogni tipo di danno psicologico.
Jennifer: Avere un regista visionario è una cosa incredibile, ma ci sono anche registi che capiscono la realtà umana, vera e cruda. Non sapevo che potevano esistere nella stessa persona, ma Francis riesce davvero a racchiuderli entrambi in modo eccezionale e… [inizia a commuoversi.] Non lo posso guardare, e non lo guarderò.
Francis: Siamo dei bianchi anglosassoni e protestanti, per queste cose. Mettere in mostra le nostre emozioni ci mette a disagio.
EW: Sam, credo tu abbia passato un sacco di tempo a trasportare Lynn Cohen, che interpreta il Tributo del Distretto 4 Mags, sulle tue spalle. Come ti sei sentito?
Sam: È una donna dolcissima e birichina. Ogni volta saliva sulla mia schiena e diceva, “Ohhhhh, hai un odore così buoooono.” Mi riempiva di complimenti continuamente. Se dovessi avere una pessima giornata, andrei a cercare Lynn Cohen.
Francis: Nella sua prima scena, Sam l’ha accidentalmente fatta cadere in acqua alla temperatura di 4°C.
Sam: Mi è salita sulla schiena, e ci hanno detto di correre sulla spiaggia lungo queste rocce, e il mio piede è scivolato. Il mio ginocchio ha sbattuto e io continuavo ad andare giù e le dicevo “Lynn, lasciami, lasciami,” ma lei stringeva così forte il mio collo.
Jennifer: Lasciamelo dire, Sam è la persona più maldestra e incline agli incidenti nel mondo. Si è rotto la mano durante la prima settimana di riprese. Si è infilato un ramoscello in un occhio e si è fatto venire una congiuntivite. Cadeva ogni singola volta che giravamo.
Sam: Una volta sono caduto da fermo. Ma Jennifer non è da meno.
Jennifer: Ricordi quando mi sono colpita col mio arco e sono caduta all’indietro?
Sam: Dovrebbe esserci un intero video backstage con le nostre cadute.
Jennifer: La cosa più divertente che è successa è stata quando Josh si è inginocchiato per farmi la proposta di matrimonio–e i suoi pantaloni si sono strappati.
Josh: Proprio all’inguine.
Nina: E Jennifer, quando sei caduta nel vestito da sposa di Katniss.
Jennifer: Stavo salendo lungo questa rampa, perciò il vestito mi è finito sotto il piede e il passo successivo–una volta che la stoffa è sotto il piede, con il passo successivo finisci a terra e basta.
Francis: Sei caduta e sei scivolata lungo tutta la rampa, fino in fondo.
Nina: E questo non è proprio il set dove si fa finta che qualcosa non sia successo. L’abbiamo visto e rivisto a ripetizione sui monitor.
EW: Parlando di cadute, dove stavate guardando gli Oscar quando Jennifer ha vinto il suo per Il Lato Positivo?
Jennifer: [a Josh] Tu non l’hai visto, scommetto.
Josh: Già, non l’ho fatto. Qual era quello in cui ti si è aperto il vestito?
Jennifer: [ringhia] I SAG Awards.
Josh: [ride] Ho visto quello. Ti è caduta la gonna del vestito!
Francis: Io ero alle Hawaii a preparare tutto per gli ultimi dieci giorni di riprese, perciò abbiamo affittato un loft e fatto un Oscar party. È stato bello vederla vincere–e cadere.
EW: Jen, sembri arrabbiata, ma è stato davvero un momento tenero.
Jennifer: Non sono così arrabbiata per quel motivo. Non mi aspettavo di dover salire i gradini con quel vestito. È che la caduta mi ha così tanto scombussolata da farmi dimenticare di ringraziare il regista [David O. Russell] e Harvey Weinstein. Diventerà divertente anche per me, alla fine. Lo farà.
Francis: È tornata sul set alle Hawaii due giorni dopo e quando è entrata in scena le abbiamo fatto una standing ovation.
Jennifer: E io ho detto, “Le cose saranno molto diverse, d’ora in poi!” [Ride]
EW: Nel cast ci sono così tanti attori di talento. Avete Donald Sutherland e Stanley Tucci. E avete aggiunto Jeffrey Wright per Beetee e Philip Seymour Hoffman per Plutarch Heavensbee. Come si integrano in un ambiente che, per usare le parole di Jennifer, somiglia a un asilo?
Josh: Sono i tipi più fighi di sempre.
Jennifer: È divertente, perché con Phil, che è un attore incredibile, siamo tutti rrrrrrrrawr! e poi “Azione!” e poi torniamo rrrrrawr.
EW: Credo di aver bisogno di una traduzione.
Josh: Siamo tutti pazzi, giriamo le scene e poi ritorniamo a fare i pazzi.
Jennifer: Phil è l’uomo più gentile del mondo, ma ci sono state occasioni in cui credo gli abbiamo reso difficile concentrarsi.
Nina: Philip è stato il primo grande annuncio prima di La Ragazza di Fuoco.
Francis: [A Jennifer] Ricordo quando ti ho detto che stavamo cercando di accaparrarci Phil, e tu hai iniziato a ridere.
Jennifer: Stavo fangirlando.
Nina: Proviamo sempre a dare rispetto ai libri scegliendo attori che gli altri attori ammirano. Quando hai un attore che la gente ammira, gli altri attori dicono “Voglio essere in quel film.”
Sam: Perché avete preso me, allora?
Nina: C’è un’eccezione a ogni regola. E ogni tanto ci ammorbidiamo. [Ride] Ma è come quando abbiamo annunciato che Julianne Moore sarà nel cast di Il Canto della Rivolta. Vogliamo che la gente sappia che puntiamo in alto.
EW: Alla fine della serie avrete dato così tanto delle vostre carriere a questo franchise. Siete preoccupati che il vostro nome venga associato per sempre a questi personaggi?
Nina: Ricorda che questi personaggi cambiano un sacco e anche noi ci stiamo muovendo ad alta velocità. Questi ragazzi sono attori con futuri enormi di fronte a loro. Questo franchise ha preso un po’ di spazio nelle loro vite, ma di certo non li terrà legati per un decennio.
Josh: Beh, per la maggior parte.
Francis: A parte per le conferenze stampa sarete liberi alla fine del prossimo anno.
Jennifer: No!
Josh: Lo so, anche io sono preoccupato per questo. Ma è tipo l’elefante nella stanza–la paura che continueremo a fare questo per anni.
EW: Josh, penso che Jennifer sia preoccupata perché a un certo punto tutto finirà.
Jennifer: Sì, non è quello di cui state parlando? [Sospira] Sono preoccupata per la fine delle riprese.
Josh: Oh.
Jennifer: Tu no? Non ti preoccupa non vedermi più ogni giorno?
Josh: Ok, ora capisco. Ma la tua domanda, ehm, è diverso da quello che pensano tutti, perché credo che quando la gente ha paura di essere associata con un personaggio per tutta la vita è perché non è orgogliosa del suo lavoro, ma questi sono personaggi di cui andiamo tutti orgogliosi.
EW: Avete un ricordo preferito delle riprese di La Ragazza di Fuoco?
Jennifer: Io sì. Una notte alle Hawaii stavamo facendo una festa a casa di Josh e ci siamo presi per mano tutti quanti e siamo andati a farci un tuffo nell’oceano. Abbiamo corso più forte che potevamo e abbiamo continuato a correre fino a quando non siamo caduti, ma avevamo tutti paura perché non sapevamo dov’era lo sprofondo, visto che era buio.
Nina: E devi capire che in questo gruppo sono inclusi tutti. È uno strano gruppo in cui non ci sono gerarchie.
Jennifer: Ci conosciamo tutti–dai produttori agli assistenti–e ci vogliamo davvero bene.
Josh: Sì, su certi set–
Jennifer: Beh, ora capisci perché sono così preoccupata che finisca?
Josh: Stavo per dire–
Jennifer: Non sembri preoccupato.
Josh: Stavo per dire [prende le bacchette e fa finta di pugnalarla]… Stavo per dire che non mi aspetto di provare più la vicinanza che ho provato per queste persone sul set di un altro film.
EW: Jen, qual è stato il giorno più difficile per te sul set di La Ragazza di Fuoco?
Jennifer: Il giorno che temevo di più è stato sicuramente quello in cui dovevamo girare gli incubi di Katniss. Ero così preoccupata per quella scena che sono arrivata sul set prima del previsto.
Josh: E subito dopo le riprese tutti pensavamo “È stato fantastico, ci stavi prendendo in giro?”
Francis: L’abbiamo girata una sola volta.
Jennifer: Ma non pensate che sia il brivido del mestiere? Quando qualcosa non mi spaventa mi annoia.
Francis: Davvero? Sfida accettata. I film tre e quattro ci aspettano!

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